Quando e come avviene il trattamento chemioterapico nella cura del tumore al colon-retto

Con il termine chemioterapia si fa riferimento a tutti i trattamenti terapeutici a base di sostanze chimiche, che possono riguardare malattie diverse tra di loro. Nell’utilizzo più comune, però, questa voce viene associata solitamente alle cure farmacologiche usate contro il cancro.

La chemioterapia in aiuto alla chirurgia per la cura del tumore

La chemioterapia supporta la chirurgia nel trattamento del tumore al colon-retto e, quando somministrata dopo l’intervento chirurgico, serve per l’eliminazione di eventuali cellule tumorali microscopiche rimaste nell’organismo e per diminuire la possibilità che la malattia si ripresenti.

Esistono diversi tipi di chemioterapia, che variano in base alla tipologia di tumore e dei farmaci utilizzati. La somministrazione avviene principalmente secondo due modalità: per via orale o per via endovenosa. Quest’ultima è ancora la procedura più diffusa ma la somministrazione orale, che prevede farmaci sotto forma di compresse o capsule, sta iniziando a diventare sempre più presente in oncologia, diminuendo in maniera importante i fastidi per il paziente.

Nonostante la chemioterapia possa causare effetti collaterali, in generale, il paziente può svolgere normalmente le attività quotidiane, sociali e lavorative ma con un ritmo più moderato, poiché avvertirà il bisogno di riposare un po’ più del solito durante il giorno.

La chemioterapia adiuvante e neoadiuvante

La chemioterapia può essere effettuata prima o dopo l’intervento chirurgico e per questo motivo si divide in: adiuvante e neoadiuvante.

Nel caso della chemioterapia adiuvante, il più comune, la chemioterapia può essere eseguita dopo l’intervento quando c’è il rischio che alcune cellule tumorali possano essere rimaste nell’organismo e possano, di conseguenza, dare origine ad una ricaduta di malattia. Questa possibilità non dipende dal tipo di intervento chirurgico o dall’abilità del chirurgo, ma solamente dal grado di infiltrazione del tumore al momento dell’intervento.

Solitamente si tratta di terapia endovenosa della durata di 6 mesi e la somministrazione avviene generalmente ogni 21 giorni o a cadenza settimanale, in base al tipo di farmaco.

La terapia neoadiuvante, invece, viene somministrata prima dell’intervento chirurgico, con l’obiettivo di indebolire una massa tumorale e, di conseguenza, rendere più efficace l’intervento chirurgico.

Questo tipo di chemioterapia si effettua solo in particolari tipi di tumore, molto avanzati al momento della diagnosi.

Sarà comunque sempre lo specialista, insieme ad un team di altri medici, a valutare la terapia più adatta in base allo stato di salute del paziente e allo stadio della malattia.